"L'orologio della vita
non ha riguardi
del tuo sorriso
o
del tuo pianto
L'orologio della vita
non teme confronti
a volte
ha minuti pesanti
altre
non si accorge del tempo che vola
L'orologio della vita
ti lascia da solo
a succhiare le dita
non conosce distanze
non corre e non rallenta
prosegue la sua corsa
imperterrito
tra l'ignoto futuro
e il destino trascorso.
Ogni istante sopravvissuto
è figlio di un permesso speciale
un semplice lasciapassare
tra fede e casualità
accompagna noi tutti
alla meta sicura
lontana o vicina che sia
L'orologio della vita
non ti dimentica mai
ti porta sempre con se
come un padre premuroso
e tu
figlio di un dio sconosciuto
ti lasci trasportare
dalle sue lancette aguzze
e poi ti lasci infilzare con precisione chirurgica
e ferita mortale."
- Giuseppe Bevacqua, "L'orologio della vita"